martedì 14 ottobre 2008

Neosensibilismo



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Il Tribunale di sorveglianza di Roma ha concesso la libertà condizionale a Francesca Mambro, fino al 2013, anno in cui la sua pena sarà definitivamente scontata.
Comunque convinta dell'inutilità dell'istituzione carceraria, ognuno trarrà le proprie conclusioni da quanto segue.
Questi gli omicidi per i quali, strage di Bologna a parte (85 morti, 200 feriti), Francesca Mambro è stata condannata a nove ergastoli.

28 maggio 1980. Partecipa all'attentato compiuto davanti al liceo romano Giulio Cesare in cui viene assalita la pattuglia di vigilanza e ucciso l'appuntato di polizia Francesco Evangelista (detto "Serpico"), e ferito il suo collega Giuseppe Manfreda. Per aver ucciso Francesco Evangelista, Francesca Mambro è condannata all'ergastolo.

23 giugno 1980. Su ordine di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, Gilberto Cavallini uccide a Roma il sostituto procuratore Mario Amato. Il magistrato, 36 anni, è appena uscito di casa; da due anni conduce le principali inchiesta sui movimenti eversivi di destra. Amato aveva annunciato che le sue indagini lo stavano portando "alla visione di una verità d'assieme, coinvolgente responsabilità ben più gravi di quelle stesse degli esecutori degli atti criminosi". Mambro e Fioravanti la sera dell'omicidio festeggiano ad ostriche e champagne. Per essere la mandante dell'omicidio di Mario Amato, Francesca Mambro è condannata all'ergastolo.

9 settembre 1980. Mambro e Fioravanti con Soderini e Cristiano Fioravanti, uccidono Francesco Mangiameli, dirigente di Terza Posizione in Sicilia e testimone scomodo in merito alla strage di Bologna. Per aver ucciso Francesco Mangiameli, Francesca Mambro è condannata all'ergastolo.

5 febbraio 1981. Mambro e Fioravanti tendono un agguato a due carabinieri: Enea Codotto, 25 anni e Luigi Maronese, 23 anni. Dagli atti del processo è emerso che durante l'imboscata Fioravanti ha fatto finta di arrendersi. Poi ha gridato alla Mambro, nascosta dietro un'auto, "Spara, spara!". Per aver ucciso Enea Codotto e Luigi Maronese, Francesca Mambro è condannata all'ergastolo.

30 settembre 1981. Viene ucciso il ventitreenne Marco Pizzari, estremista di destra e intimo amico di Luigi Ciavardini, poiché ritenuto un "infame delatore". Del commando omicida fa parte Mambro. Per aver ucciso Marco Pizzari, Francesca Mambro è condannata all'ergastolo.

31 luglio 1981. Nell'ambito del regolamento di conti all'interno della destra eversiva, viene ucciso Giuseppe De Luca. Per aver ucciso Giuseppe De Luca, Francesca Mambro è condannata all'ergastolo.

21 ottobre 1981. Alcuni Nar, tra cui Mambro, tendono un agguato, a Roma, al capitano della Digos Francesco Straullu e all'agente Ciriaco Di Roma. I due vengono massacrati. L'efferatezza del crimine è racchiusa nelle parole del medico legale: "La morte di Straullu è stata causata dallo sfracellamento del capo e del massiccio facciale con spappolamento dell'encefalo; quello di Di Roma per la ferita a carico del capo con frattura del cranio e lesioni al cervello". Il capitano Straullu, 26 anni, aveva lavorato con grande impegno per smascherare i soldati dell'eversione nera. Nel 1981 ne aveva fatti arrestare 56. La mattina dell'agguato non aveva la solita auto blindata, in riparazione da due giorni. Per aver ucciso Francesco Straullu e Ciriaco Di Roma, Francesca Mambro è condannata all'ergastolo.

5 marzo 1982. Durante una rapina a Roma, Mambro uccide Alessandro Caravillani, 17 anni. Il ragazzo stava recandosi a scuola e passava di lì per caso. Mambro sostiene che Caravillani sia stato ucciso da un proiettile di rimbalzo. Per aver ucciso Alessandro Caravillani, Francesca Mambro è condannata all'ergastolo.

Per la strage di Bologna, Francesca Mambro è condannata all'ergastolo. Ha subito altre condanne per complessivi 84 anni e otto mesi per i reati di: furto e rapina (una ventina in tutto), detenzione illegale di armi, violazione di domicilio, sequestro di persona, ricettazione, falso, associazione sovversiva, violenza privata, resistenza e oltraggio, attentato per finalità terroristiche, occultamento di atti, danneggiamento, contraffazione impronte.

Nel 1994 Francesca Mambro concede l'intervista intitolata "Loro al governo, noi all'ergastolo". Dal 1998 potevate incontrare Francesca Mambro libera per le strade di Roma, lavora presso "Nessuno tocchi Caino" insieme al marito e collega d'imprese Giusva Fioravanti, in regime di semi-libertà. Da dieci anni già non vive più in carcere: ha ucciso 96 persone, ne ha ferite centinaia e non c'è nessun italiano nella storia del nostro paese che abbia ucciso quanto lei.

2 commenti:

Pino Amoruso ha detto...

Ciao, mio malgrado qualcosa mi costringe a promuovere una iniziativa contro la Riforma Gelmini che mira a distruggere la scuola pubblica ed a creare migliaia di disoccupati. Troverete da me i link per sottoscrivere una petizione e per inviare una mail al Presidente della Repubblica...

Continuiamo a far "RETE"... Aiutatemi a diffondere il messaggio!!!

A presto ;)

Basnicchi ha detto...

oh comunque non commento mai ma il tuo blog lo visito sempre
sei un grande enzi!