giovedì 5 marzo 2009

JR, l'artivista

JR è un ragazzo di 25 anni, francese, un fotografo molto speciale. Il suo lavoro è un intreccio di arte e azione e le sue foto parlano di libertà, identità e limiti.
Lui stesso si definisce artivista, ovvero artista-attivista.
I suoi progetti sono spesso illegali, per questo motivo lavora spesso di notte e a volto coperto e quando appare in pubblico camuffa la sua identità.
Concordo con lui che la fotografia, una forma d'arte universale, è attualmente incarcerata in gallerie e musei. Così JR trasforma le strade in gallerie a cielo aperto. I suoi progetti espositivi di grande formato appaiono visibili a tutti, 24 ore su 24.
Dal 2001 da Parigi a Los Angeles passando per Montfermeil - Clichy-sous-Bois o Gerusalemme o l'Italia è autore di numerose mostre selvaggie o "expo 2 rue".
Con il suo obiettivo 28 mm fotografa da vicino visi smorfiosi delle popolazioni locali e incolla manifesti giganti nelle strade. Utilizza il bianco e nero per creare una differenza con la colorata aggressione pubblicitaria.
Il suo obiettivo è combattere i clichés presenti nell'immaginario collettivo e lasciare uno spazio libero per un incontro tra soggetto/attore e passante/interprete.
Il suo PROGETTO 28 MM si divide in tre tappe.
Nel 2004, la prima tappa: "Portrait d'une generation". Con la collaborazione di Ly Ladj del collettivo di artisti Kourtrajmé, riveste Montfermeil con poster giganti raffiguranti alcuni residenti. Con un pò di impertinenza JR provoca i passanti e interroga la rappresentazione sociale e mediatica di una generazione vista solo alle porte di Parigi o attraverso i telegiornali (i giovani delle famose banlieues).
Nel 2007 realizza insieme a Marco il progetto "face 2 face", la più grande esposizione fotografica illegale al mondo, in otto città israeliane e palestinesi. Incolla i suoi immensi ritratti di palestinesi e israeliani, che svolgono lo stesso mestiere, faccia a faccia, anche sul muro di sicurezza/separazione.
Attraverso questo progetto JR vuole mostrare che l'arte può rinviare i limiti del possibile.
Nel 2008 con "Women" prende in considerazione la condizione delle donne africane nelle zone di conflitti etnici come Kenya, Sudan, Sierra Leone e Liberia. Lo stesso progetto si è spinto fino al Brasile, nel contesto delle favelas di Rio de Janeiro, per favorire l'incontro di donne che nella propria quotidianità affrontano la perdita violenta di un parente, di un figlio e una repressione arbitraria.

Andate sul sito di JR ad ammirare le sue opere!



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