giovedì 14 maggio 2009

Lego vs. Censura

Photobucket

Sappiamo tutti delle porcherie commesse dagli eserciti durante i conflitti.
Le più tristemente note sono state, ultimamente, quelle perpetrate dagli statunitensi a Guantanamo e nel carcere di Abu Ghraib.
Tutti abbiamo nella memoria quelle terribili immagini: mucchi di corpi nudi incappucciati, cani aizzati contro prigionieri incappucciati, umani incappucciati ed elettrificati, reclusi al guinzaglio costretti a simulare movenze canine, e amenità del genere.

Pochi forse sanno, però, che quegli scatti (e tutte le implicazioni politiche che essi comportavano) divennero di pubblico dominio solo diverso tempo dopo la loro effettiva scoperta, perchè i media si rifiutavano di pubblicarli a causa della loro "natura grafica".
E' questo dunque il ruolo della libera stampa in una moderna società democratica?

E' la stessa domanda che si è fatto l'utente inglese di Flickr e blogger Legofesto, quando ha visto le impressionanti immagini di Guantanamo.
Così, indignato, si è armato di genialità e dei famosi giocattolini colorati, e ha ricreato le stesse immagini (tra cui quelle che ritraevano l'abominevole pratica del waterboarding), sostituendo ai protagonisti in carne e ossa i più innocenti omini gialli.

L'effetto è a dir poco sconvolgente: con un ribaltamento provocatorio, che coniuga candidi giocattoli per bambini e il ricordo della violenza infame e brutale dell'uomo sull'uomo, è riuscito, da un lato, a moltiplicare lo sdegno di fronte alla crudeltà di tali pratiche, dall'altro, a scavalcare con un'agilità (mentale) invidiabile le ipocrite scuse della censura mediatica, legate al controllo totale da parte del potere.

E non basta, perchè il nostro ci ha preso gusto, ha messo su un blog, e continua a tradurre in linguaggio-Lego alcuni degli abusi più eclatanti commessi dalle polizie in giro per il mondo.
Tra le tante, il nostro Legofesto, ha detournato le torture di Abu Ghraib e le recenti violenze sbirresche all'incontro dei G20 a Londra che hanno causato la morte di un uomo.

Nell'improbabilissima speranza che il passatempo di Legofesto non abbia più la materia prima per proseguire, non posso che fargli le mie più sincere congratulazioni!

via Wired

1 commento:

Prefe ha detto...

i quadratini di sangue mi fanno troppo ridere!